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Robert Rechenauer Architekten

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La Piazza del Municipio di Terracina
Città densa e moderne Wüstung – due mille anni di trasformazione urbanistica

Deutsche Version

Piazza del Municipo, città alta di Terracina<br />
Casatorre di Orazio Migliore, Torre dei Rosa, Campanile della Cattedrale
Piazza del Municipo, città alta di Terracina
Casatorre di Orazio Migliore, Torre dei Rosa, Campanile della Cattedrale

Unica in tutta Italia è la Piazza del Municipio nel centro storico alto di Terracina.
Il suo aspetto attuale è il risultato di più di duemilla anni di storia dell`architettura. Opere artigiane piene di sostanza e capolavori degni di rispetto sono riuniti qui in uno spazio ristretto. Come molte altre città in Europa Terracina ha vissuto violente trasformazioni. La particolarità di questo luogo è che qui sono vivibili con immediatezza.

Lastre marmoree sull` antico Forum Emilianum
Lastre marmoree sull` antico Forum Emilianum

 La forma della piazza è impostata sul preesistente Forum Emilianum e risale al primo secolo a. C. Le grandi lastre marmoree e le pietre poligonali della pavimentazione laterale della Via Appia antica testimoniano l`impressionante importanza culturale, economica e strategica della città nell`antichità. La maggior parte degli edifici, le decorazioni statuarie e le iscrizioni di quel tempo però sono quasi andate perdute. Lo spazio urbanistico che una volta occupava il foro oggi lo riconosce solo l`osservatore competente.

Il foro antico era di gran lunga più largo della piazza odierna. Solo in alcuni posti si delineano le proporzioni originarie. Generazioni seguenti occuparono la piazza con sempre nuovi edificii e sfumarono così i vecchi contorni. La piazza si presentava in ogni epocha come l`istantanea di una struttura spaziale in continuo mutamento.

Casatorri medievali alte e snelle, case borghesi edificate una vicina all`altra e palazzi tardo barocchi dominano l`aspetto della piazza di oggi. Edifici eccellenti come la cattedrale, l`ex palazzo vescovile, la Torre dei Rosa e il Municipio, che dà il suo nome alla piazza, fanno di questa il centro della vita pubblica.

Cattedrale di San Cesario, Terracina 1999
Cattedrale di San Cesario, Terracina 1999

Il profilo della Piazza è dominato dal complesso monumentale della Cattedrale di San Cesareo, che si inalza ad est della Piazza. La scalinata a più livelli introduce al podio del tempio antico, sul quale la chiesa è costruita con l`utilizzo di materiali di spogli antichi. L`architettura del edificio è stata continuamente trasformata e dal punto di vista stilistico non è riconducibile a nessuna epoca. Elementi di construzione romanici si mescolano con le forme barocche, forme bizantine con gli storicismi del XIX, XX e XXI secolo. Colonne antiche, trabeazioni romane e pietre lavorate di ogni tipo si sistemano in un insieme tanto bizzarro quanto armonioso. La Torre dei Rosa domina il lato sud e sta in forte contrasto con il campanile. Nella loro interazione questi edifici e le loro parti raccontano storie sempre nuove.

Eppure, accanto a tutta la densità e al pieno è presente un vuoto urbanistico, il niente, il vuoto. I bombardamenti della Seconda Guerra lasciano anche sofferenza, dolore e distruzione a Terracina. Mentre altrove le ferite architettoniche sono rimarginate da molto tempo, qui posano - nel lato nord della piazza - sempre anchora aperte e visibili. Ovviamente le macerie sono state rimosse, però una ricostruzione non c`è stata a quasi settant`anni dopo la fine della guerra. Le cause di questo sono molto varie e hanno a che fare con lo sviluppo complesso della città.

Terracina è stata bombardata molte volte tra il 1943 e il 1944 dall`celo e dal mare. La città bassa col porto è stata distrutta quasi completamente. Da allora, accanto alla densa città alta, si estende un campo vouto, una specie di maggese urbanistico. Nelle decadi dopo la guerra la città alta era colpita da una tendenza regressiva di contrazione. Un processo urbanistico che conosciamo da altre fasi storich come il medioevo o la primissima epoca moderna, quando il numero degli abitanti era drasticamente diminuito insequito a fame, guerre e epidemie. Da quel periodo l`areale presenta una sorta di una desolazione moderna.
 

Posizione del Tempio della Pertinace, pavimento del ex Forum Emilianum Stato 1994
Posizione del Tempio della Pertinace, pavimento del ex Forum Emilianum Stato 1994

L`aspetto rovinoso del centro viene accentuato dagli scavi archeologici che negli ultimi anni hanno riportato alla luce gran parte del teatro antico a Nord della Piazza. Questo processo di scavi venne avviato proprio dalle distruzioni della Seconda Guerra, quando da sotto le macerie medievali e moderne, per la prima volta, erano rimerse parti del Capitolium, dell`atrio del Tempio di Pertinace o la stessa Via Appia Antica con una costruzione ad archi su quattro lati da tempi dimenticati. L`entusiasmo dei ritrovamenti ha causato in seguito anche la demolizione di altri edifici nell`areale.

Con la perdita del Palazzo della Dogana, un edificio che è sostituito dal Palazzo del Municipio si formò vicino alla Torre dei Rosa un`apertura urbanistica al mare che era scomparsa dalla memoria collettiva da lungo tempo.

Golfo di Terracina con Monte Circeo<br />
Golfo di Terracina con Monte Circeo

Da molti secoli la Piazza aveva rappresentato una unità urbanistica completa, chiusa in sé stessa, ermetica. Non c`era stata più nessun rapporto né visivo tanto meno urbanistico con il ricco paesaggio circostante. Con l`apertura causata dalla guerra, al posto del Palazzo della Dogana si faceva improvvisiamente spazio nel vecchio centro lo specchio scintillante del Mar Tirreno. Agli occhi degli abitanti giaceva sotto la città bassa con la sua edificazione diffusa, in avanti si estendeva il Golfo di Terracina e all` orizzonte si stagliavano le sagome delle tre Isole Pontine. Alla fine lo sguardo restava catturato dal massiccio del Monte Circeo, quell`isola mitica della Circe, dove, secondo la leggenda, erano approdati Enea e Ulisse.

Per la prima volta dall`antichità ognuno in città poteva percepire che non si trovava in pianura, ma in posizione leggeramente rialzata sopra la Pianura Pontina e il mare. Si capitiva che ci si trovava sulle fondamenta di un` acropoli costruita originariamente per la protezione della città e poi per la glorificazione della ragion di stato romana.

Centro storico alto di Terracina sopra la Pianura Pontina
Centro storico alto di Terracina sopra la Pianura Pontina

Gli edificii, le rovine e gli spazzi della Piazza del Municipio esercitano un grande fascino non solo su archeologi, urbanistici e architetti, ma anche sui molti turisti che atraversano il centro in estate. Inconsapevoli dei drammi, che sono successi qui da non molto tempo, si abbandonano alle tante suggestioni, che suscita da questa complessa opera d`arte urbanistica. In questo sembrano tutti i viaggiatori che andavano in Italia nel novecento, che - staccato della realità della vita quotidiana - si cullavano i vostri nostalgie romantiche a face delle città e rovine in paesaggio mediterano.

Contemplato spassinatamente si pùo interpretare l`areale attorno la Piazza del Municipio come espressione di imbranataggine progettuale urbanistica. Tuttavia questo non significa que idee insufficente o capitale mancante presentano la causa per l`abbandono apparente. Relazioni di proprietà non chiariti, legislazione edilizia ostinata e tutela dei monumenti fissano i relazioni almeno allo stesso modo. Tuttavia che cosa ognuno considera mancanza si presenta una risorse, que non pùo valutare tanta alta.

Città densa nel fondo<br />
Desolazione moderna nel primo piano, stato 1999
Città densa nel fondo
Desolazione moderna nel primo piano, stato 1999

7 ⁄ 2013
Robert Rechenauer


Traduzione italiano a cura di Monica Togni

Fotografie
Robert Rechenauer

Bibliografia
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Coppola Maria Rosaria, Terracina - Il foro emiliano, Terracina 1986
Grossi Venceslao, Il Foro Emiliano di Terracina, Terracina 2003
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Portella Ivana della (Ed), Via Appia - Entlang der bedeutendsten Straße der Antike, Stuttgart 2003
Rech Clara, Terracina e il Medioevo - Un punto di osservazone sul primo millenio alle fine del secolo secondo millennio, Terracina 1989
Rinaldi Franco, Terracina nel secolo buio della tirannia del Frangipani, Terracina 2006
Rocci Giovanni Rosario, La Terracina di Frédéric Vitoux, Terracina 1995 
Selvaggi Emilio, Terracina nobile e plebea, Terracina 2010
Spezzaferro Giovanni, Terracina 1943 - 1944, I Giorni del Terrore, 55° Anniversario del 1° Bombardamento 4 Settembre 1943, Terracina 1998